Dal tessuto al gourmet a Prato tra tradizione e sostenibilità

Queste sono le storie che ci piacciono……..

Prato è da sempre una città legata all’industria tessile; qui fin dal Medioevo la produzione tessile ha raggiunto una diffusione capillare sul territorio.

La storia di questa città è stata attraversata da crisi, avversità, ma ben sanno i pratesi che non tutto viene per nuocere e, talvolta, con un po’ di ingegno e di fortuna, la congiuntura sfavorevole può trasformarsi in opportunità.

Qualcuno potrebbe domandarsi, in che maniera tutto ciò riguarda in qualche misura la sostenibilità?

Se per sostenibilità intendiamo la capacità di soddisfare i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere quelli delle generazioni future, ecco che a Prato, già in tempi non sospetti, in totale carenza di materie prime, gli addetti al settore hanno iniziato a riciclare abiti di seconda mano, per poi trasformarli in stracci e utilizzarli come materia prima rigenerata. E questo è un esempio di sostenibilità, i pratesi hanno trasformato un rifiuto in materia prima. Un ruolo molto importante in questo processo di riutilizzo, era giocato dal cenciaiolo, alla cui perizia ed esperienza era affidato un compito di fare la cernita degli stracci.

Alla luce di questo importante capitolo della storia economica e sociale di Prato, uno studente el corso di Disegno Industriale del DIDA – Design Campus dell’Università di Firenze, Leonardo Cai, ha applicato lo stesso principio ad un altro settore: l’Arte Bianca. Così, ha dedicato la propria tesi di Laurea ad un argomento non convenzionale, la messa a punto di un dolce che è realizzato con ciò che avanza dalla produzione giornaliera della pasticceria: il Pan di Stracci.

Leonardo Cai racconta :”Il Pan di stracci è un progetto di food design per il territorio pratese. In particolare rappresenta la progettazione di un nuovo dolce, un dolce lievitato che vuol essere un tributo alla mia città e al suo distretto tessile, Prato, e un invito al riuso in ogni sua declinazione. Pan di Stracci nasce dall’unione di due mondi apparentemente distanti ma legati nel DNA della città, il distretto tessile e la pasticceria. Il cenciaiolo, figura iconica per prato, effettua la cosiddetta cernita degli stracci,  categorizza indumenti usati e ritagli in base alle sue caratteristiche e colori. Rappresenta il primo anello del sistema industriale del tessuto rigenerato, che ha reso Prato celebre nel mondo e fa del riuso il principio cardine”.

il Maestro dell’Arte Bianca, Massimo Peruzzi, che per oltre quaranta anni ha allietato i momenti quotidiani e le ricorrenze dei pratesi con le sue creazioni dolciarie, le sue torte e anche le semplici ma gustosissime colazioni o merende. Ha raggiunto livelli altissimi, è stato finalista della Coppa del Mondo del Panettone 2019, finalista Mastro Panettone 2020. Una vera istituzione che lo scorso mese di agosto ha chiuso la storica pasticceria per anzianità di servizio, non tralasciando progetti innovativi e appassionanti come quello appena descritto.

Anche il packaging di questo dolce rispecchia la scelta del suo inventore, per confezionarlo infatti, grazie alla collaborazione con Rifo’, è stato scelto jeans rigenerato, composto da un filato 100% cotone, ottenuto da vecchi jeans selezionati per colore.

L’Itinerario ideato e curato dall’Associazione culturale The Landladies Concierge ETS, in collaborazione con Federazione Italiana Agenti immobiliari Professionali FIAIP collegio di Prato, che ha voluto supportare e proporre un’esperienza autentica nel territorio di Prato, raccontandone la storia e le innovazioni.

Ti piace questa esperienza immersiva? Sei un privato o un’azienda e desideri organizzare un tour tra sostenibilità e tradizione come questo per i tuoi ospiti?

info@thelandladies.it